Le indicazioni all’intervento di tonsillectomia sono ancora oggi oggetto di controversia e di dibattiti non sempre giustificati. La decisione per la risoluzione chirurgica è sempre clinica: è lo specialista che deve valutare l’anamnesi e l’obiettività. Quest’ultima deve comprendere anche le condizioni generali del paziente che può essere più o meno debilitato dalla malattia. Inoltre deve anche tenere presente alcune considerazioni fondamentali:
- Le tonsille e le strutture ghiandolari dell’anello di Waldeyer, di cui fanno parte insieme alle adenoidi e alla tonsilla linguale, sono necessarie per la funzione immunitaria di autodifesa fino all’età adolescenziale per poi decadere gradualmente negli anni successivi.
- In caso di ipertrofia adenotonsillare, causa di ostruzione delle prime vie respiratorie, si possono avere alterazioni dello sviluppo mascellare causa di: “palato ogivale”, alterazioni dentali con disodontiasi, maleocclusioni e deviazioni del setto nasale. Inoltre una respirazione difficoltosa notturna è causa di sonno non ristoratore, con riflessi nell’attività scolastica, nello sviluppo intellettivo ed anche nello sviluppo fisico per ridotta secrezione dell’ormone GH dell’accrescimento.
- Ci si può ammalare a qualsiasi età di tonsillite acuta ed inoltre una terapia antibiotica protratta può non debellare una flogosi tonsillare cronica e questo per la struttura spugnosa ghiandolare.
- In caso di predisposizione ci si può ammalare di malattia reumatica e questo accade soprattutto se c’è una familiarità.
- Non esistono cure specifiche per ridurre il volume ghiandolare se non chirurgiche.
- Le tonsille non recuparabili hanno un’obiettività tipica ben riconoscibile.
- Gli antibiotici sono a lungo andare tossici come dice la stessa etimologia della parola: anti-bios ossia anti-vita.
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